Prendersi cura

Intervento alla prostata e incontinenza post operatoria: rimedi per il disturbo

L’intervento alla prostata per patologia tumorale può provocare incontinenza urinaria da stress transitoria che, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente o permane in forma lieve. 

Questa forma di incontinenza urinaria post-chirurgica può presentare caratteristiche e livelli di intensità diversi. 

Nella maggior parte dei casi è possibile limitare le perdite involontarie di urina dopo la minzione con esercizi riabilitativi e solo in casi più gravi è necessario attuare diverse strategie. Vediamo quali sono.

Il tumore alla prostata, diagnosticato nella maggior parte dei casi in uomini di età superiore ai 50 anni, in Italia colpisce ogni anno migliaia di persone.

Molti pazienti, a tre mesi dall'intervento, manifestano problemi di incontinenza urinaria, dato che diminuisce trascorso un anno dall'operazione.

La ragione è semplice: alterazioni anatomiche post-intervento modificano la normale fisiologia della minzione e comportano una riduzione della continenza urinaria

Grazie a tecniche chirurgiche più avanzate e precise e ad una gestione sempre migliore del post operatorio, comunque, l'asportazione della ghiandola prostatica nei pazienti affetti da tumore comporta oggi una minore percentuale di eventuali complicanze post operatorie rispetto al passato.

Intervento prostata: combattere l’incontinenza post operatoria con la ginnastica perineale

L'incontinenza urinaria dopo l'intervento alla prostata può essere alleviata, nei casi meno gravi, con appositi esercizi di riabilitazione della vescica e del piano perineale, che sarebbe utile eseguire anche prima dell'operazione chirurgica. 

Se l’allenamento viene effettuato con costanza e in maniera corretta, è possibile trarne beneficio già dopo pochi mesi.

La soluzione ai problemi di continenza con terapia farmacologica

La ginnastica pelvica può essere accompagnata da una terapia farmacologica a base di medicinali che hanno un'azione rilassante sulla vescica per ridurre la frequenza della minzione sia diurna che notturna.

In alternativa, in base alla tipologia del problema, il medico può prescrivere farmaci che aiutano l'azione contenitiva dello sfintere uretrale per ridurre le perdite di urina. 

Questi metodi hanno il vantaggio di essere non invasivi, ma in alcuni casi possono non essere sufficienti. In queste specifiche situazioni lo specialista valuterà l'opportunità di ricorrere ad un intervento chirurgico per risolvere il problema.

L’intervento chirurgico per ridurre l’incontinenza urinaria post operatoria

Il trattamento dell’incontinenza urinaria attraverso la chirurgia è frequente, in particolar modo nei casi per i quali gli altri tipi di trattamento non danno risultati concreti. 

Uno degli interventi chirurgici spesso proposti in caso di incontinenza urinaria post intervento alla prostata consiste nel posizionare uno sling (fascette) di materiale sintetico biocompatibile a livello dell'uretra per creare un supporto che porta un miglioramento in termini di continenza.