Incontinenza urinaria da sforzo, quanto è diffusa e come affrontarla

Vi capita mai di avere lievi perdite involontarie di urina quando starnutite, tossite, ridete o fate attività fisica? Proprio in questo consiste l'incontinenza urinaria da sforzo: se i muscoli del pavimento pelvico sono più deboli del normale e qualcosa esercita una pressione sull'addome, può verificarsi una fuoriuscita involontaria di urina dalla vescica.
Di solito la perdita si limita a poche gocce, ma il problema può comunque risultare imbarazzante e portare ad un disagio psicologico che altera la qualità della vita della persona che ne soffre.
Approfondiamo quanto è diffusa l’incontinenza urinaria da sforzo tra la popolazione maschile e quella femminile e cosa fare per gestire il disturbo.
Incontinenza da sforzo femminile e maschile
L'incontinenza femminile da sforzo è più comune di quanto si pensi: si calcola, infatti, che questo problema riguardi 2 milioni di donne solo in Italia.
Tra le cause dell’incontinenza da sforzo femminile troviamo principalmente fattori anatomici o legati ai cambiamenti cui va incontro il corpo della donna nel corso della vita:
- una muscolatura pelvica fisiologicamente più debole rispetto a quella maschile;
- gravidanze e parti naturali;
- menopausa.
Negli uomini, invece, l’incontinenza urinaria da sforzo può essere una conseguenza di interventi chirurgici alla prostata, ad esempio legati alla rimozione di tumori che interessano l’organo.
Accanto a questi fattori di rischio specifici per i due sessi, l’incontinenza urinaria da sforzo può essere legata alla pratica sportiva.
Allenamenti particolarmente intensi e costanti possono infatti “stancare” e stressare i muscoli pelvici.
Rimedi per l'incontinenza urinaria da sforzo
L’incontinenza urinaria da sforzo è spesso vissuta in silenzio da chi ne soffre, pregiudicando nel tempo la qualità della vita e portando la persona ad isolarsi socialmente.
Per gestire il disturbo, il primo passo è parlarne con il medico, che potrà raccomandare specifiche cure per le perdite involontarie di urina basandosi sull'entità del problema: si va dai semplici esercizi per allenare la muscolatura pelvica ad una cura farmacologica, fino ad arrivare a consigliare l'operazione chirurgica nei casi più gravi.
Se il disturbo si presenta in forma lieve è possibile tornare a controllare la propria vescica anche praticando alcuni esercizi di fisioterapia. Quest’ultima, agendo sul coordinamento tra postura e respirazione, si sviluppa attraverso una serie di movimenti attivi e passivi per allenare la muscolatura del pavimento pelvico. I primi risultati sono visibili già nel giro di pochi mesi.