Neuromodulazione sacrale: cos’è e a cosa serve

La neuromodulazione sacrale è un trattamento che ha lo scopo di ripristinare la funzionalità del pavimento pelvico mediante la stimolazione nervosa. Essendo a tutti gli effetti un’operazione, questa terapia si consiglia ai pazienti che non rispondono in maniera soddisfacente ai trattamenti terapeutici convenzionalmente applicati per curare incontinenza urinaria da urgenza e sindrome della vescica iperattiva. Vediamo quindi in cosa consiste la neuromodulazione sacrale, quali sono i suoi effetti e per chi è indicata.
La stimolazione dei nervi sacrali è una delle opzioni terapeutiche applicate in caso di incontinenza urinaria da urgenza e di sindrome della vescica iperattiva.
In questi campi la tecnica ha dato buoni risultati nella maggior parte dei pazienti, con una ricaduta positiva sulla loro qualità della vita.
Le terapie di neuromodulazione sacrale si consigliano a chi soffre di disfunzioni del pavimento pelvico e non ha avuto alcun giovamento dai trattamenti conservativi e convenzionali o dalla terapia farmacologica.
Questa tecnica è raccomandata anche a quei pazienti che non possono assumere farmaci nel lungo periodo a causa di scarsa tollerabilità o di effetti collaterali importanti.
Intervento di neuromodulazione sacrale: come funziona
La neuro modulazione sacrale si effettua in due tempi.
La fase iniziale, di test, dura circa un mese e serve per verificare se il paziente trae un effettivo beneficio dalla terapia e se è il caso di proseguire.
In anestesia locale si posiziona, sulla radice sacrale S3, un elettrodo quadripolare autostatico e nei 30 giorni successivi si monitorano la risposta motoria e sensitiva delle fibre sulla radice S3 e i relativi effetti sul paziente.
In caso di esito positivo si procede con la seconda fase, impiantando il generatore definitivo all’elettrodo impiantato in precedenza, tramite il quale si può controllare la stimolazione.
Incontinenza urinaria: i benefici della neurostimolazione sacrale
Chi soffre di incontinenza urinaria può trovare nelle tecniche di neuro stimolazione sacrale un grande alleato per una serie di motivi:
- il trattamento non aumenta il rischio di ritenzione urinaria, ed è anzi approvato anche in caso di pazienti con problemi di svuotamento vescicale;
- le terapie sono modulabili nel tempo e, se necessario, sono reversibili senza conseguenze permanenti sul paziente;
- anche in caso di dolore pelvico cronico e vescica neurologica si registrano risultati positivi.
Terapie alternative: l’elettrostimolazione percutanea del nervo tibiale posteriore
Accanto alla neuromodulazione sacrale, la seconda terapia in uso per trattare l’incontinenza urinaria è l’elettrostimolazione percutanea del nervo tibiale posteriore.
Questa tecnica consiste nella stimolazione elettrica del nervo tibiale tramite un ago da agopuntura, che viene posizionato circa 3-5 centimetri al di sopra del malleolo.
Il punto scelto per la stimolazione elettrica corrisponde al centro di controllo delle disfunzioni del pavimento pelvico, noto già nell'antica medicina cinese.
Anche l’elettrostimolazione percutanea del nervo tibiale posteriore sembra migliorare i sintomi legati all'incontinenza da urgenza e alla vescica iperattiva, con conseguenze positive sulla qualità della vita di chi ne soffre.