Visita urologica femminile: cos’è, perché farla e in cosa consiste

La visita urologica femminile è uno strumento di diagnosi non invasivo che può essere prescritto ad una donna per identificare possibili problemi all’apparato uro-genitale. Sintomi quali incontinenza, dolore al basso ventre e bruciore durante la minzione possono far sospettare la presenza di infezioni urinarie, calcolosi, prolasso urogenitale o forme tumorali. In questi casi è quindi necessario sottoporsi a una visita specialistica. Vediamo in cosa consiste e come prepararsi.
Visita urologica femminile: che cos’è
La visita urologica femminile è un controllo specialistico che si divide in due parti:
• la prima di anamnesi, ovvero di raccolta di informazioni utili sullo stato di salute della paziente;
• la seconda di valutazione dell'apparato uro-genitale con modalità simili a quelle di un normale controllo ginecologico.
La visita non è dolorosa o invasiva, ma a volte può essere fonte di ansia o di imbarazzo, proprio come la visita urologica maschile, più comune di quella femminile a causa di disturbi legati alla prostata o di disfunzioni di carattere sessuale.
Generalmente, le donne che si rivolgono ad un urologo lo fanno per disturbi legati all'apparato urinario e uro-genitale.
La fase di anamnesi
La prima parte della visita consiste nella raccolta di informazioni sulla paziente e su tutto quello che riguarda la sua storia clinica, le sue abitudini e il suo stile di vita.
In questa fase di anamnesi, tra le altre cose, si chiede alla paziente:
- se fuma, beve o assume farmaci;
- se pratica attività fisica;
- quali sono le sue abitudini alimentari;
- se nella sua famiglia ci sono persone con patologie legate all'apparato urinario.
Per facilitare questo compito è utile portare tutta l'eventuale documentazione relativa agli esami svolti in relazione al problema urologico.
La valutazione dell’apparato uro-genitale
La seconda parte della visita urologica femminile si svolge più o meno come una normale visita ginecologica: se la paziente riferisce un problema di incontinenza urinaria, allora viene visitata a livello genitale e viene poi effettuata una valutazione del pavimento pelvico per determinare il grado di incontinenza.
Si prosegue in genere valutando l'eventuale presenza di prolassi della vescica, dell'utero (eventuale discesa di questi organi rispetto alla loro naturale posizione anatomica) o del retto.
Spesso, a completamento, viene poi richiesta l'esecuzione di un'ecografia del basso addome e una valutazione della fisiologia delle basse vie urinarie mediante esame urografico.
In base a ciò che risulta nel corso della visita l'urologo può prescrivere ulteriori approfondimenti come un esame delle urine o del sangue, per avere un quadro della situazione il più possibile preciso e completo.